IL DISASTRO DI CHERNOBYL

Chernobyl, Ucraina. 26 aprile 1986. Ore 1:23:45
Alcune manovre azzardate durante una esercitazione notturna agli impianti di sicurezza della centrale nucleare provocano la fusione del nocciolo, l'esplosione del "reattore 4" e il collasso dell'intera struttura che lo proteggeva (Fig. 1).
Figura 1: collasso struttura

Si sprigiona una nube carica di particelle radioattive micidiali che superano tutti i limiti nel raggio di 30 Km: la Zona di Esclusione di Chernobyl.
Le morti dovute a questo incidente sono incalcolabili: prima 3 tecnici, poi 1057 soccorritori, medici, poliziotti; circa 4000 morti (tra i più colpiti ci furono i bambini e i ragazzi).
L’esplosione del reattore fu causata da problemi di progettazione ed errori umani. Durante il controllo che stabiliva se l’impianto fosse stato in grado di rimanere autonomo anche in caso di interruzione dell’alimentazione elettrica, sfruttando l’inerzia del gruppo alternatore-turbina per generare corrente elettrica sufficiente a mantenere in funzione le pompe di circolo dell’acqua di raffreddamento. In questo modo si sarebbero ridotti i tempi morti in attesa dell’entrata in funzione dei generatori ausiliari, aumentando quindi la sicurezza dell’impianto.
Il test venne condotto disattivando tutti i controlli automatici di sicurezza, contro il regolamento ed il manuale d’uso. Inoltre, il reattore venne portato ad uno stato di pericolosa instabilità.
Ad oggi è il più grave incidente nucleare e, insieme a quello di Fukushima, l’unico ad essere classificato con il settimo livello della scala di catastroficità INES, una scala con cui vengono classificati i disastri nucleari e radiologici (Fig. 2).

Figura 2: scala Ines

DANNI ALL'AMBIENTE


Le radiazioni causarono gravissimi danni all’ambiente. Le polveri radioattive si depositarono sulla terra e vennero assorbite dalle piante entrando così nella catena alimentare della fauna locale. Una pineta a 10 km dalla centrale nucleare venne investita dalla nube e gli alberi, prima di morire, assunsero un colore rosso. Per questo viene chiamata “Foresta Rossa” (Fig. 3).

Figura 3: Foresta Rossa

Le radiazioni causarono effetti collaterali anche sugli animali. Alcuni uccelli per via delle radiazioni avevano una materia celebrale più piccola e becchi deformi rispetto ad altri esemplari che non vivono in quella zona; si notò anche uno sviluppo ritardato di una mandria di bovini e un’alta mortalità di cavalli.

Tuttavia, negli ultimi anni, intorno all’area di Chernobyl iniziano a rinascere pini, betulle e salici; la zona si è ripopolata di mammiferi, probabilmente il numero di essi oggi è superiore a prima del disastro a causa della diminuzione della attività industriali e agricole.

L'ENERGIA NUCLEARE NEL MONDO



La situazione delle centrali nucleari nel mondo a oggi:

Reattori in funzione, nuovi reattori in costruzione

Reattori in funzione, nuovi reattori in considerazione

Nessun reattore in funzione, nuovi reattori in costruzione

Nessun reattore in funzione, nuovi reattori in considerazione

Reattori in funzione, situazione stabile

Reattori in funzione, in considerazione la loro chiusura

L'energia nucleare non è legale

Nessun reattore


IL "RISVEGLIO" DEL REATTORE 4

Il 10 maggio di quest' anno il reattore di Chernobyl che è esploso 35 anni fa (ovvero il reattore 4) ha ripreso le reazioni di fissione, ovvero la produzione di energia, senza alcun controllo.
Alcuni esperti dicono che è impossibile che avvenga nuovamente un disastro come quello del 1986, mentre altri dicono che non va esclusa la possibilità di rivedere la stessa scena dopo tanti anni. Ovviamente speriamo tutti che questa anomala situazione si fermi.
Se ci saranno degli sviluppi non esiteremo a farvelo sapere nei commenti oppure con il prossimo articolo.

A cura di Matteo Abeni, Carlotta Callerio, Paolo Faustini, Matteo Ghilardi e Thien Pontoglio

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